DISTURBO DA TIC E BALBUZIE
Secondo il DSM-5, i disturbi da TIC si suddividono in 4 categorie:
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Disturbo di Tourette
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Disturbo persistente da tic motori o vocali
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Disturbo transitorio da tic
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Disturbo da tic con altra specificazione o senza specificazione.
I tic sono movimenti o vocalizzazioni improvvisi, molto veloci e ricorrenti; possono essere anche motori e non ritmici.
La diagnosi si basa sulla presenza di tic motori e/o vocali, sulla durata dei sintomi, sull’età di esordio e sull’assenza di una qualsiasi causa nota come altra condizione medica o di uso di sostanze.
Il paziente può avere diversi sintomi nel corso del tempo, ma in qualunque momento il repertorio si ripresenta in modo caratteristico.
I tic motori semplici sono di breve durata.
Quelli motori complessi sono invece di più lunga durata.
La Sindrome di Tourette è caratterizzata dalla presenta di tic sia motori che vocali.
Nel disturbo persistente sono presenti invece, solo quelli vocali o solo quelli motori.
Ed infine nel disturbo transitorio, il paziente può presentare tic motori e/o vocali.
L’esordio avviene entro i primi 18 anni di età.
La sindrome di Tourette colpisce tra lo 0,3 e l’1% della popolazione totale, interessando prevalentemente la popolazione maschile. L’età media di esordio è attorno ai 5 anni.
I pazienti non presentano differenze nella tipologia di tic;
In genere, i sintomi peggiorano (vengono come amplificati) dalla presenza di ansia, eccitazione e stanchezza e migliorano nei momenti di calma o quando gli individui sono impegnati in compiti scolastici o lavorativi o quando si rilassano a casa dopo a scuola o di sera.
TERAPIA NEUROPSICOMOTORIA
Il trattamento neuro-psicomotorio va adattato alle caratteristiche del paziente in base all’età, alle risorse cognitive, familiari, scolastiche e sociali.
Tale trattamento si basa sulla terapia cognitivo-comportamentale, in cui il terapista, tramite le tecniche comportamentali favorisce l'autoregolazione comportamentale del piccolo; Inoltre, beneficia anche l'adattamento del bambino all'ambiente e l'autogestione del proprio corpo, creando un clima di calma e sicurezza, in modo tale da stimolare lo sviluppo di tutte le abilità carenti mediante il gioco strutturato e non.
La letteratura scientifica indica che l’efficacia del trattamento del disturbo da tic mediante terapia cognitivo-comportamentale aumenta la propria efficacia se prevede il coinvolgimento dei genitori.
E' importante quindi, tener conto del: collegamento con gli elementi del contesto di vita del bambino, in linea con l’approccio bio-psico-sociale; l'individuazione dei fattori di rischio della psicopatologia e fattori protettivi e l'individuazione precoce di pattern di comportamento prodromici di difficoltà di adattamento e di disagio infantile.