Disabilità intellettiva
La disabilità intellettiva si può definire come un deficit del funzionamento sia intellettivo che adattivo negli ambiti concettuali, sociali e pratici.
La condizione di deficit intellettivo prevede che siano soddisfatti 3 criteri diagnostici:
1) Deficit delle funzioni intellettive, ovvero problem solving, pianificazione, ragionamento, pensiero astratto, capacità di giudizio, apprendimento scolastico e apprendimento dall’esperienza, e che siano confermati sia da una valutazione clinica che da test di intelligenza individualizzati e standardizzati;
2) Deficit del funzionamento adattivo, ovvero mancata conquista degli standard di sviluppo dell'area socioculturale di autonomia e di responsabilità sociale. Tali deficit non permettono il corretto conseguimento di una o più attività quotidiane in ogni contesto di vita come scuola, casa o parco; per cui necessita si un costante supporto.
3) L'esordio di tale deficit avviene durante il periodo di sviluppo del bambino e può variare in base all'eziologia e alla gravità della menomazione delle strutture cerebrali.
In altre parole le persone con deficit intellettivo avranno difficoltà nell'eseguire attività come la gestione del denaro, attraversare la strada guardando i segnali di un semaforo, vestirsi e lavarsi, pranzare, riordinare la camera e così via.
Spesso i processi di formazione di nuove abilità sono più lente rispetto alla norma, così come il loro mantenimento per cui spesso tendono a perdere abilità acquisite in precedenza.
Il supporto necessario al soggetto, in termini di tipologia, durata e frequenza varia da individuo ad individuo, in relazione anche ai contesti di vita in cui si trova.
Le disabilità intellettive possono variare in base alla loro gravità;
Il livello di gravità può essere classificato come lieve, moderato, grave ed estremo.
La disabilità intellettiva, in genere, è una condizione che dura per tutta la vita nonostante i livelli di gravità possono migliorare o peggiorare nel tempo.
L'intervento neuropsicomotorio abilitativo/riabilitativo precoce e costante applicato in ogni contesto di vita del bambino può in breve, medio e lungo termine recare un importante miglioramento del profilo cognitivo e comportamentale adattivo, promuovendo il suo inserimento nella società e migliorandone la qualità della vita.




